Gli “Illuminati” dello star system italiano

Uno sguardo critico e interdisciplinare

Abstract Questo saggio esamina in chiave critica le dinamiche di controllo culturale ed economico che caratterizzano lo star system italiano, evidenziando l’“egida” statunitense, il lessico simbolico imposto agli artisti e le implicazioni di una condizione di precarietà strutturale. Si integra infine una prospettiva alternativa sul concetto di “Illuminati” come messaggio di emancipazione spirituale e si propone un’analisi testuale dei brani Lights e Outside di Ellie Goulding per mostrare come l’immaginario pop possa veicolare significati di realtà-simulazione e risveglio interiore.

1. Introduzione

Lo star system italiano è frequentemente presentato come un ecosistema capace di valorizzare l’autenticità artistica, ma un’analisi approfondita rivela un complesso intreccio di interessi internazionali e locali che ne condizionano ogni fase: dalla scoperta del talento alla distribuzione commerciale. Attraverso un approccio interdisciplinare (sociologico, culturale e musicologico), questo lavoro individua e decostruisce i principali meccanismi di potere alla base di tale sistema.

2. L’egida statunitense e il coinvolgimento di Cosa Nostra in Italia

  1. La CIA e lo storytelling globale
    Diverse fonti documentano il coinvolgimento di agenzie statunitensi nella promozione di narrative culturali coerenti con la geopolitica USA [1]. Un celebre ritornello – «La CIA ci spia e non vuole più andare via» [2] – circola come mito urbano, ma sintetizza la percezione di un controllo culturale lungo tutto il globo.
  2. Le infiltrazioni mafiose
    Le cosche italiane, nel contesto di un’economia prevalentemente informale, hanno instaurato rapporti fiduciari e coercitivi con produttori e manager, garantendo capitali e favori in cambio di rendita e ricatto [3]. Questo doppio “tutore”, statunitense e mafioso, assicura che né il messaggio né i flussi finanziari sfuggano al programma prestabilito.

3. Il vocabolario simbolico degli “Illuminati”

Gli artisti emergenti sono chiamati a interiorizzare un repertorio di metafore e simboli che fungono da pass-partout per le major internazionali:

  • La pioggia: sofferenza, presente ovunque, anche nella celebre Umbrella di Rihanna.
  • Il sole: resa e abbandono, la luce dopo la privazione di risorse materiali ed emotive.
  • Le piramidi egizie: simbolo di un’“illuminazione” finanziaria, ossia la piramide del profitto e del dollaro.
  • Il gatto: prestito letterario da Bulgakov e dalla tradizione russa, apertura di “portali” narrativi controllati.
  • Danza: immagine della gioia forzata, dell’“anima che balla sotto tortura psicologica”.
  • Amore, love: mantra d’amore inflazionato, riconosciuto come veicolo di propaganda militare [4].
  • Il pesce – la sirena – il mare: metafora dell’immersione nel dolore, strumento di ricatto attraverso la conoscenza dei traumi individuali. E no, in Italia le vostre cartelle cliniche e dossier non sono privati.

4. Meccanismi di controllo culturale

  1. Ripresa e ritardo L’Italia replica con anni di distanza le mode statunitensi (trap, pop, urban), poiché senza tale emulazione non “fattura” secondo le logiche del mercato globale.
  2. Filtraggio delle proposte Ogni demo o provino è vagliato da etichette estere, istituti di credito (JP Morgan [5]) e reti mafiose, che ne determinano la compatibilità con l’agenda commerciale.
  3. Tortura emotiva La manipolazione delle narrazioni di sofferenza e riscatto – esemplificata dal verso “The more it rains the more it pours” (50 Cent) – induce l’artista a cedere al ricatto narrativo ed economico.

5. Conseguenze per l’artista

  • Marginalizzazione dell’autonomia: vestiti, auto e alloggi sono ceduti in uso temporaneo e spesso l’artista viene erronamente indotto a credere che anche il denaro sia in prestito in questa vita terrena;
  • Contratti capestro: obbligo di produrre contenuti in aderenza a scalette prestabilite;
  • Esposizione a ricatti finanziari nei momenti di maggiore vulnerabilità psicologica.

Tali condizioni generano figure di “pop star” con elevata visibilità ma reddito da sopravvivenza, confermando la scarsa autonomia creativa ed economica tipica di una colonia culturale.

6. Gli “Illuminati” come messaggio di emancipazione

Un altro punto di vista, forse più commerciale, vede il termine “Illuminati” come codice per indicare un percorso di risveglio spirituale e cognitivo [6].

“We’ve heard so much about the Illuminati, the pyramids, the eye, conspiracies… But what if, instead of a trap, there was a hidden positive meaning in the ‘Illuminati,’ worthy only of those who want to hear it?” Adottando questa lettura, le parole-chiave imposte dallo star system si trasformano in segnali di risveglio: non più strumenti di controllo, ma codici per riconoscere la propria “casa” interiore e riprendere il controllo del proprio destino.

7. Analisi testuale: Ellie Goulding, Lights e Outside

7.1 Lights

(S. Goulding, R. Stannard, A. Howes, 2010 [7])

  • Luci: metafora della proiezione della verità in una realtà-simulazione; segnalano il “glitch” nella Matrix che guida l’individuo verso il proprio destino.
  • Home: non un luogo fisico, ma la meta spirituale di ogni essere, l’“arrival sign” che ricorda la vera origine dell’anima.

7.2 Outside

(C. Harris, E. Goulding, 2012 [8])

“Now I’m holding on… Myself was never enough for me…”

  • Holding on: perseveranza nella lotta esistenziale;
  • On the outside: condizione di libertà oltre l’Ego, fuori dalle costrizioni della simulazione dominante. Il brano suggerisce un’esortazione a liberarsi dalle catene interiori e “ballare” nella Vera Realtà.

8. Conclusioni

Lo star system italiano si configura come un dispositivo di potere transnazionale e criminale che impone narrazioni e simboli utili alla riproduzione di un’economia coloniale. Tuttavia, riappropriandosi criticamente di tali simboli – gli “Illuminati” intesi come messaggio di risveglio – l’artista può trasformare la propria condizione di precarietà in un atto di emancipazione. Le canzoni di Ellie Goulding, qui analizzate, forniscono un esempio paradigmatico di questa potenziale trasmutazione: da strumenti di manipolazione a codici di liberazione interiore.

Io rimango scettica nei confronti di questa linguistica che mina parer mio la sovranità italiana. Mi auguro che il nostro governo trovi prima o poi la forza e l’indipendenza per valorizzare al meglio autenticità artistica e linguistica del nostro sistema.

La Papessa Production lancia la sfida e garantisce la sua disponibilità.

Bibliografia

  1. Bourdieu P., La distinzione: critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna 1979.
  2. Horkheimer M., Adorno T.W., Dialettica dell’Illuminismo, Querido, Amsterdam 1947.
  3. Moliterno G., Mafia e cultura popolare in Italia, Carocci, Roma 2015.
  4. Simpson The, “Shooting the Moon: Satira e propaganda in The Simpsons”, Journal of Cultural Studies, 2010.
  5. JP Morgan, Global Market Analysis 2024, JP Morgan Publications, New York 2024.
  6. Musk E., intervista in TechCrunch Disrupt, settembre 2023.
  7. Goulding E., Stannard R., Howes A., “Lights”, Universal Music, 2010.
  8. Harris C., Goulding E., “Outside”, Sony Music, 2012.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto